«Questo torchio, costruito nel 1700, è ’stato utilizzato fino agli anni sessanta e poi siccome ogni famiglia si era attrezzata con i piccoli torchi, più maneggevoli e facili da gestire, nessuno più utilizzava questo grande, di proprietà di tutti i frazionisti. Verso la fine degli anni novanta, con l’aiuto di altri volontari, ci siamo presi la briga di pulire e sistemare l’edificio. Era in uno stato pietoso, perché ormai, essendo abbandonato, da anni, la gente gli buttava dentro immondizia e rifiuti di ogni genere. Aldo Migliarini di Messasca, ci ha messo molto lavoro e passione nel recupero dello stabile e del marchingegno che sta all’interno e così dopo diversi anni di lavori, possiamo dire di averlo finalmente recuperato».
E adesso?
«Adesso si può visitarlo e per renderlo più accogliente, lo abbiamo arredato con vari attrezzi ed accessori legati alla antica lavorazione della vigna e del vino. E’ una testimonianza vera – conclude Mariangela - del nostro passato ed anche questo fa parte dei torchi della valle Bognanco».
Quali sono gli altri torchi?
«Partendo da inizio valle e quindi contando anche le frazioni di Domodossola, ne troviamo a Cisore, Camparione, Monteossolano, Ca’ Bunsignur e Messasca».
Cosa si deve fare per poter visitare questo antico torchio?
«Si può telefonare a me componendo il numero 333 5758 903, oppure a Loredana Gaggino 327 5572 325 od ancora, per avere altre informazioni, mandare una mail a:
Ma non è tutto. Abbiamo trovato: “frazione Pianezza val Bognanco “ anche su Facebook
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO