Nel 2015, abbiamo assegnato il titolo italiano, nel 2019 quello europeo e quest’anno la Veia Sky Race, sarà mondiale. In questi anni siamo andati in giro per il mondo a vedere cosa e come facevano gli altri con più esperienza, per cercare di apprendere al meglio i loro segreti. Poi – prosegue Bragoni - qualche nome importante delle Skyrace è venuto a vedere come eravamo organizzati e come era il nostro percorso e da queste visite, è nata la grande opportunità di ospitare in Ossola i Mondiali».
Niente da dire. Avete fatto una bella scalata. In pochi anni, siete arrivati in cima al Mondo. «Sì e questo grazie anche alla unione con gli amici di San Domenico che organizzano la Rampigada Vertical di venerdì 9 e Formazza di sabato 10 con la But skyrace».
E dopo il Mondiale?
«In futuro non ci fermeremo – conclude Alessandro Bragoni – manterremo il livello molto alto, ma adesso concentriamoci sul presente, poi penseremo al dopo».
Allora parliamo del presente… come siamo messi con il percorso di gara?
A rispondere è Adriano Darioli. «Il percorso, è tutto segnato da giorni anche perché è oggetto di collaudo e verifiche da parte dei “Referee” internazionali ed è praticato anche da molti atleti già presenti sul territorio. Abbiamo posizionato bandierine gialle per la salita, rosse per la discesa e segnalato con bandierine arancioni incrociate i vari punti dove occorre fare più attenzione. Sono una novantina – precisa Adriano – ed in ogni punto, ci saranno uno o più volontari con il compito di dare assistenza agli atleti».
E nel caso ci fosse tempo brutto con nebbia?
«Ci sono segnali ogni venti/trenta metri – dice il responsabile del percorso – e pregherei che non vengano tolti e/o spostati, perché sono determinanti per garantire la massima sicurezza della gara».
E tutti questi segnali, bandierine, striscioni, finita la gara che fine faranno?
«Verranno tolti - conclude Adriano Darioli – fra i compiti della “scopa” c’è anche quello di raccogliere bandierine e nastri che i volontari, rientrando alla base, porteranno a valle ».
Una grande organizzazione per un grande Mondiale che vedrà impegnati un esercito di volontari lungo tutto il percorso di 31 km e 2600 metri di dislivello, compreso cinque medici, due mezzi di soccorso, un elicottero e tanta gente pronta a dare una mano perché un Mondiale è un Mondiale e tutti vorranno poter dire: “Quell’undici settembre 2022 a Bognanco, c’ero anch’io”.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO