Fra le tante domande rivolte all’autore del libro, che di fatto si tratta di  memorie su fatti accaduti durante la lunga attività, anche quella se è mai capitato di sentirsi sconfitto quando, dopo tanto impegno e lavoro, al bracconiere, preso con le mani nel sacco, non viene poi inflitta, in sede di processo, la giusta pena. Riccardo Maccagno, con precisi riferimenti, ha ammesso che  purtroppo a volte capita anche questo, ma che il senso del dovere  e la grande determinazione a svolgere questo lavoro superano lo sconforto momentaneo e si prosegue nel cercare sempre di far rispettare le regole.


Per far capire meglio, cosa significhi fare il guardiacaccia e cosa significhi essere  cacciatore o bracconiere, Maccagno,  ha tirato in ballo l’esempio di una partita di pallone, dove, i giocatori in campo sono i cacciatori e chi commette fallo, sono i bracconieri. Come se il guardiacaccia fosse una specie di arbitro in questo gioco di cacciatori e prede.
L’autore del libro, ha voluto però quasi giustificare, nella sua presentazione, il bracconiere, dicendo che è difficile essere un buon cacciatore, senza commettere mai un fallo, così come nel calcio a volte capita, senza volerlo, di buttar giù l’avversario con uno sgambetto.
« Le regole ci sono – ha concluso Riccardo Maccagno – e bisogna semplicemente rispettarle».
Il libro, edito dalla libreria Grossi di Domodossola, verrà presentato in una seconda serata a Malesco, in valle Vigezzo, venerdì 01 febbraio 2013, alle ore 20.30 presso il ristorante La Peschiera.

 

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO