Poche righe sono sufficienti per interrompere tutto, ma è davvero cosi semplice revocare un evento sportivo di questa portata?
«Abbiamo aspettato fino all’ultimo - ha detto il vice presidente del gruppo organizzatore Dario Darioli – ma poi, non potevamo più aspettare ed abbiamo deciso di annullare la gara».
Avevate già ricevuto delle iscrizioni?
«Sì, qualche decina di concorrenti si erano già iscritti, anche se quasi tutti, sapendo che su queste nostre alpi, non c’era neve, aspettavano a registrarsi. In ogni modo, rimborseremo a chi si è già iscritto la quota di iscrizione».
Quali sono le cose che avete dovuto preparare e che con l’annullamento sarà da considerarsi cosa da buttare?
«La macchina organizzativa solitamente parte a fine ottobre e tutto l’impegno messo a disposizione in questi mesi, da una quindicina di consiglieri, purtroppo, tutta questa dedizione, è da considerarsi vanificata».
Non è la prima volta che si rimanda il Tour causa poca neve…
«Sì, è vero e per assurdo, ci sono stati anni che abbiamo dovuto annullare la gara per troppa neve. Quindi cerchiamo di adeguarci anche noi a questo clima bizzarro».
Delusi?
«Mah…, Tanto lavoro per niente, non è facile da mandare giù e ci sono, all’interno del gruppo organizzatore, molti ragazzi che non aspettavano altro che dimostrare il loro entusiasmo e la loro passione per questi eventi che, oltre al valore sportivo, portano nel paese una sana atmosfera di festa e di allegria».
Forza e coraggio allora, la 39° edizione del Tour del Monscera sarà nel 2023.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO