Forse sbagliarono a fine ottocento quando costruirono la strada nel fondo valle, come del resto, quasi tutte le strade delle vallate ossolane. Forse ritennero questa soluzione, la più immediata. La più semplice. La migliore. Forse valutarono anche le ipotesi di entrare con una strada per raggiungere Bognanco, passando sulle alture di Vagna o sul lato opposto da Cisore e Barro. Fatto è che invece decisero di stare bassi, tagliando la montagna giù, vicino al torrente, con tutte le conseguenze del caso. Ed ora, questa è la strada che abbiamo e che dobbiamo mantenere. Però una variante dovremmo cercare di farla e non solo per aggirare una singola frana; per togliere dall’isolamento una intera valle. Un piano “B” lo si potrebbe mettere in atto, anche perché, parliamoci chiaro, il problema della strada provinciale, non è solo nel punto dove oggi è interrotta. Il problema è molto più ampio.

Collegare con una pista agro silvo pastorale la bassa valle con Barro e da qui innestarsi sulla strada Cisore- Monteossolano, è troppo fantasioso? Oppure collegare la frazione di Pioi con Pontasca e da qui scendere a Vagna, passando da Bei dove già esiste una strada, è utopia?

Forse sì, forse no. Varrebbe però la pena di pensarci in fretta perché c’è anche chi, in un eccesso di sconforto, sostiene che la soluzione migliore è quella di passare dal Monscera ed andare in Svizzera.

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO