Una vacanza maledetta stroncata da una morte improvvisa durante la notte di domenica 10 e lunedì 11 luglio in un ospedale di Barcellona.  Serena, con le sue due figlie ed il  compagno Stefano, erano ospiti con il loro camper in un campeggio della  Costa Brava. Un improvviso e fastidioso mal di testa, con febbre alle stelle, ha costretto Serena a rivolgersi al pronto soccorso e dopo le prime cure,  è stata dimessa, ma alle 22  di domenica 10 luglio il malessere è ritornato e purtroppo Serena è andata subito  in coma ed è morta alle tre di notte. Meningite fulminante avevano detto, ma poi, leggendo i referti medici sembra che si è trattato di uno shock settico. Un batterio preso lì in vacanza e quell’infezione al sangue, in un soggetto come lei che non aveva la milza, è stato fatale.

Tiziano Tanzarella, grande amico di Serena, è corso subito in Spagna dopo la tragica  notizia. “Avrei voluto portarla a casa immediatamente”,  ha detto Tiziano amareggiato. “Quando il camper è ripartito  per rientrare in Italia, e ho salutato le figlie Sara e Gaia,  ero convinto di sbrigare tutte le faccende e portare a casa la loro mamma, nel giro di poche ore. L’agenzia incaricata al trasporto di Serena, scelta perché  vanta una specializzazione nei trasporti funebri all’estero e che si è presa un sacco di soldi, purtroppo non è stata puntuale nello svolgimento delle pratiche”.

“Infatti, seppur venerdì 15 luglio era tutto pronto – ha concluso Tiziano Tanzarella - grazie anche alla preziosa collaborazione del Consolato italiano a Barcellona, per inspiegabili ragioni, Serena è arrivata in Italia solo mercoledì 20 luglio”.

Nessuno ha potuto vedere il corpo di Serena, perché la salma era sigillata e pronta per la tumulazione nel cimitero di Domodossola.

Non fiori, è scritto sulle epigrafi, ma oblazioni per l’associazione “La Fabbrica del Sorriso”.

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO