Carlo Grossi di San Lorenzo, quando arriva il primo freddo, costruisce la serra per proteggere le ultime verdure dell’orto e quando piove o nevica, si dedica alla manutenzione dei macchinari che utilizza d’estate per coltivare i suoi terreni. E poi, anche lui si porta la legna vicino a casa, ma con molta saggezza dice: « è quella che brucerò solo fra due anni; per questo inverno sono a posto. Un altra cosa che faccio è raccogliere i ricci delle castagne, per mescolarli con la terra dei campi. Il risultato è una terra morbida e concimata in modo naturale».
Fiorenzo Possa di Messasca ride alla domanda. «Eh… una volta ne facevamo tante di cose prima dell’inverno, adesso sono sempre via con il camion e non c’ho più tempo, ma ad una cosa non ho rinunciato; il maiale!
Ai tempi i miei genitori lo tenevano insieme alle altre bestie e adesso a novembre ne prendo uno già macellato e lo seziono tutto ricavando, come mi ha insegnato mio padre, prosciutti, mortadelle, salamini… che appendo meticolosamente sul soffitto della vecchia cantina – quella buona- per la conservazione naturale».
Dario Darioli con un passato da barista – a Gravellona - ed un presente da montanaro – a Graniga – risponde: «Al momento il mio sogno per questo primo inverno pieno qui a Graniga è molto semplice; vorrei arrivare giù dai monti con gli sci fino qui davanti a casa e quindi mi sto preparando l’attrezzatura dello sci alpinismo».
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO