«Se andiamo avanti così – dice Sergio Tonietti presidente della associazione pescatori della valle Bognanco – tra pochi anni ci troveremo con tutti i corsi d’acqua svuotati».

Ma è diventato un problema davvero così grande?

«Eh sì – risponde Tonietti – questi ittiofagi, sono predatori volatili protetti e molto voraci. Mangiano ogni giorno oltre il 20% del loro peso, vale a dire minimo, un buon mezzo chilo di pesce e vedere il Cormorano all’opera si resta sbalorditi. Si inabissa nelle acque per diversi minuti e cerca la preda in ogni insenatura e quando riemerge, quasi sempre ha la trota in bocca».

Quindi, voi fate le semine e questi uccelli, che tra l’altro, non sono certo autoctoni, vengono e se li mangiano…

«Proprio così. Ed oltre tutto, la Regione e la Provincia, hanno emesso una delibera per bloccare, sull’intero nostro territorio, le semine della trota Fario, che è la regina indiscussa dei nostri corsi d’acqua. Questo blocco, avrà pesanti ripercussioni negative in tutti i settori; da quello turistico a quello sportivo, per non parlare delle conseguenze a livello commerciale ed ambientalistico, visto che tutto l’apparato della pesca andrà a subire un netto calo».

Soluzioni?

«Purtroppo nessuna – dice il presidente dei pescatori di Bognanco con un po’ di rammarico – ed oltre tutto dobbiamo fare i conti anche con le centraline idroelettriche che continuano ad aumentare e che prelevano acqua, lasciando molti tratti dei torrenti quasi all’asciutto, peggiorando così ancora di più la già difficile situazione della pesca non solo a Bognanco, ma in tutta l’Ossola».

Se si trovasse di fronte, il Presidente della Regione o della Provincia, cosa gli chiederebbe?

«Chiederei un impegno serio – conclude Sergio Tonietti- per limitare la presenza di questi predatori, non autoctoni, e garantire l’autoriproduzione delle trote, per salvaguardare il futuro ittico ed ambientale, di tutto il nostro territorio».

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO