Ogni cosa che toccava diventava bella. Un sasso doveva essere scelto, particolare, studiato, girato e rigirato fino a che diventava qualcosa di interessante. Da un pezzo di legno tirava fuori sempre una opera d’arte e regalava i suoi capolavori agli amici e per le aste alle feste nei vari oratori della valle. Borbottava spesso, ha detto sua figlia. Sì, è vero, brontolava facilmente sulle cose che, secondo lui,  non andavano bene e sicuramente sarà già lassù a borbottare coi Santi, a spiegare loro la sua teoria finendo il suo discorso con la mitica sua frase: “Ma a l’è vera sci o no?...”.

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO