«Qui a Bognanco, ci siamo sempre sentiti come a casa nostra – dice commossa la moglie Alma - ed abbiamo sempre ricevuto tanto affetto e vicinanza, da parte di tutti».

In effetti, fu da sempre uno scambio sincero e reciproco di simpatie e di affetti e da quando Gianfranco trovò la sua dimora nel centro di San Lorenzo, non mancò mai di partecipare alla vita del paese, sostenendo tutte le attività e le tradizioni locali. Anche in maniera concreta e preziosa, elargendo somme di denaro per l’acquisto di attrezzature necessarie a mantenere viva la comunità bognanchese.

«Era una persona molto discreta – ricorda Fabrizio Maccagno della Locanda Rossi di San Lorenzo – partecipe alla vita del paese e sempre presente a ogni festa. Mancherà molto a tutti noi».

Ma forse l’amico con il quale aveva legato più di tutti in valle, è stato Mario Rovina che ricorda: «L’ho conosciuto con sua moglie Alma e sua figlia Gabriella, nel 1968-69, quando sistemai la loro casa alla Gomba e da quel momento instaurai con lui un rapporto di vera e sincera amicizia. Poi, quando morì sua figlia, l’amicizia e la vicinanza, divenne ancora più forte e così è rimasta fino all’ultimo».

Sabato scorso, molti bognanchesi, hanno voluto seguire la breve cerimonia di tumulazione delle ceneri del caro Gianfranco, nel piccolo cimitero di San Lorenzo e questo a confermare che i bognanchesi gli sono sempre stati vicini e che lui, fino all’ultimo, seppur residente in provincia di Varese, aveva scelto di stare vicino a quella piccola comunità montanara ed ovviamente alla sua indimenticabile figlia Gabriella.

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO