« Cosa vuole che le dica…  Alla nascita, pesavo solo ottocento grammi e nessuno pensava che sarei sopravvissuto. Pensi che ero talmente piccolo che per culla, utilizzarono una scatola delle scarpe e per scaldarmi, mi mettevano nel forno. Ma poi, come vede, sono sopravvissuto».

Ricordi di gioventù?

«Finito la quinta elementare, prima a San Lorenzo e poi al Possetto, aiutai mia mamma  in negozio. Ero piccolo e quindi, stavo in piedi su di uno sgabello, dietro al banco e servivo i clienti come potevo. Allora a Bognanco Fonti, in estate,  venivano migliaia di turisti e si lavorava davvero, non come adesso. Quando avviammo, nel 1942, anche la ditta bevande, ricordo che tutti gli albergatori venivano da noi a prendere, acqua, bibite e vino e poi, quando diventai maggiorenne e presi la patente, fui io ad andare in giro a consegnare le casse di acqua».

E poi?

Mi sposai nel 1960 con Gisella ed insieme abbiamo cercato di portare avanti l’attività che i miei genitori avevano avviato. Abbiamo investito le nostre risorse qui a Bognanco Fonti ed arrivato all’età della pensione, passai  a mio figlio Simone l’azienda».

Praticamente una vita intera dedicata al lavoro.

«Eh si. Il lavoro non mi ha mai spaventato».

E adesso?

«Adesso –  mi risponde alzandosi in piedi, con l’aiuto del bastone e pronto per andarsi a gustare un buon caffè -  mi piace fare la vita da pensionato».

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO