La prima tragedia riguarda la morte di Serafino Pellanda avvenuta a seguito di un colpo sparato da un finanziere che lo inseguiva dalle parti dell’alpe San Bernardo. Era l’8 maggio 1964 e Serafino, padre di famiglia, stava rientrando a casa con altri bognanchesi con un pesante carico di contrabbando. Sembrava quasi che ce l’avessero fatta, quando sentirono l’alt dei finanzieri. Mollarono subito le bricolle e via a gambe levate. La sfortuna volle che, un colpo partito accidentalmente, scrissero nei verbali, Serafino venne colpito da un proiettile al collo in modo grave ed il 23 novembre, di quello stesso anno, morì all’ospedale di Domodossola.
La seconda tragedia, vide un giovane finanziere ad avere la peggio. Siamo nel gennaio del 1969 e sta nevicando di brutto da giorni. A due giovani militari, viene ordinato di effettuare una perlustrazione in alta valle, malgrado il tempaccio. Qualche rimostranza verso il superiore che aveva assegnato ostinatamente questo gravoso compito, ma poi, gli ordini sono ordini e Giuliano Nanni con Otello Segantin, escono con malavoglia dalla caserma. I due militari, con il loro cane, la sera del 14 gennaio vengono travolti da una slavina a 1200 m.s.l.m.. Otello si ritrova fortunatamente fuori dalla neve e dopo aver cercato disperatamente qualche traccia del suo compagno, decide di scendere a chiedere aiuto giù in paese. Giuliano purtroppo lo troveranno nel pieno della notte morto soffocato sotto il manto nevoso.
Sabato 28 settembre, alla presenza di autorità militari e numerosi civili, compreso una simpatica rievocazione degli spalloni, si è voluto ricordare questi due tristi episodi depositando su entrambe le lapidi un omaggio floreale ed un doveroso ricordo.
E che bello sarebbe stato se oggi, per entrambi i casi, avessimo potuto raccontare una storia più fortunata.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO