Assomigliava  molto a Raffaella Carrà questa  ventenne di nome  Daniela Mancini. Cantava,  ballava e si muoveva bene… Lo aveva visto fare in televisione e ripeteva  le mosse della Raffa Nazionale. La gente in piazza applaudiva ed i ragazzi si facevano sotto per vedere meglio… Sul carro si ballava il “tuca tuca”  e qualcuno sorrideva divertito.  “Che sconcerie ci fan  vedere”,  avranno  pensato  le donne (pie) in piazza. “Roba da mat”, ma chi l’è sta fiola mezza  biota c’la bala?” Avranno commentato  incuriositi  quelli che non si erano accorti che  Daniela non era proprio svestita…. Indossava sotto  un aderentissimo  body color carne. “Brava! Grande! “ Gridavano  comunque  i ragazzi entusiasti e  appiccicati al carro.

Ad ogni sfilata, si assegnava  il premio al carro più interessante e più bello. Se a votare fossero stati  i ragazzi, il carro vincitore sarebbe stato  senz’altro quello con su la Daniela che ballava il “Tuca Tuca”, ma la giuria era composta da altre persone. A giudicare il carro migliore, erano uomini di Bognanco Fonti e di San Lorenzo, mariti anche  di quelle  (pie) donne  che forse  si scandalizzarono  e parrocchiani…. Già,  i giudici, erano anche parrocchiani ed in piazza ci sarà stato, ovviamente, anche il parroco. L’anziano Don Giovanni Battista Ferrari. Apriti cielo! A qualcuno sembra  ricordare di averlo visto a braccia conserte e faccia scura. Lui che dal 1935, anno in cui si insediò a Bognanco, non aveva mai visto niente del genere in piazza,  si sarà sicuramente  scandalizzato… e  non poco  al veder quella roba lì. “Non oseranno mica….”  Avrà pensato.

Ed invece sì. Osarono….  Ed il carro vincitore fu proprio quello del “tuca tuca”.

 

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO