In località Fonti, per un breve tratto esiste ancora la vecchia barriera in ferro, con l'aggiunta di tavoloni che impediscono alla neve, spinta dallo spazzaneve, di sbordare dalla careggiata e danneggiare la proprietà privata. Si prosegue e troviamo ancora la barriera con il corrimano superiore e poi la stessa barriera con un cordolo di cemento a quota strada per impedire all’acqua superficiale di entrare nel fondo privato e creare quei temuti e conosciuti danni che in valle hanno originato disastri e morte. Più avanti la barriera, simile alla precedente, ha in aggiunta doppi montanti  metallici verticali a media altezza.

Poco più sopra due tipologie diverse di barriera si incontrano passandosi il testimone come fossero atleti in corsa. E si va ancora su ed incontriamo di nuovo la vecchia ringhiera in ferro arrugginito, purtroppo non sempre integra. Per un tratto si vede il guardrail nuovo davanti con dietro ancora i vecchi montanti verticali in ferro della precedente barriera. La strada provinciale termina a San Lorenzo e dopo circa 11 km, non rimane che fare una veloce rassegna di tutti i tipi di barriera che si sono incontrati. Possiamo concludere e dire che la strada della valle Bognanco, pur avendo un carosello di tipologie di barriere, se raffrontata con le altre vallate,  non è proprio da buttare. Anzi. Rimane solo da decidere quale tipologia di guardrail sarebbe meglio utilizzare. Nel merito possiamo dare un aiuto; dopo una breve e simpatica indagine, che va a braccetto con questo periodo di carnevale; alla maggior parte dei bognanchesi, piace di più il guardrail in testa all'articolo.

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO