Ognuno diede la propria disponibilità per prendersi cura di un tratto di sentiero o di un percorso e questo fece di Bognanco un esempio per molti. Poi, come sempre succede, le mode cambiano, gli amici dei sentieri invecchiano e gli anziani vengono a mancare. Nell’incontro pubblico di sabato scorso, organizzato dall’Associazione Turistica Pro Loco alla Gomba, si è arrivati ad una svolta importante. «Se non riusciamo a fare di più, impegniamoci a mantenere i sentieri principali – ha detto Elisabetta Valentini presidente della pro loco – che sono quelli che portano economia al paese».

In effetti, da diversi anni, si riscontra un crescendo numero di persone che frequentano i percorsi storici delle nostre Alpi…

«Da un monitoraggio degli svizzeri – interviene, dati alla mano, Elisabetta Valentini – sul sentiero Stockalper Briga-Domodossola, si contano ogni anno, circa 15 mila passaggi e di questi il 15% si ferma a Gondo, ma tutti gli altri, quindi l’85% raggiunge Domodossola e solo in minima parte scende passando dalla Valdivedro, perché la stragrande maggioranza attraversa il Passo del Monscera e l’intera valle Bognanco. Dobbiamo quindi assolutamente tenere pulito e percorribile questo sentiero – conclude la presidente della pro loco - ed il Comune deve inevitabilmente mettere a bilancio dei soldi per un “Piano Verde” e non solo per lo sgombero della neve, perché se di neve in futuro, ne vedremo sempre meno, l’erba da tagliare, sarà sempre di più».

All’incontro, era presente anche Renato Boschi, referente CAI dei sentieri VCO, che ha presentato, a supporto di questo pensiero, il progetto delle vie storiche nelle Alpi Pennine Orientali. Un itinerario di 12 tappe e 172 km con partenza e arrivo a Domodossola utilizzando esclusivamente i mezzi pubblici e che coinvolge la valle Anzasca con la “Stra Granda”, la valle Antrona con la “Strada Antronesca”, il tratto Villadossola-Domodossola con “La Via dei Torchi e dei Mulini” e la valle Bognanco con il Sentiero Stockalper”.

«Sì, tutto bello, ma io credo che dobbiamo continuare a mantenere tutti i sentieri e non solo quelli più importanti». A dirlo è Mauro Previdoli, uno che anni fa si dispose generosamente di mantenere pulito il non facile tracciato che dal ponte della Pianezza arriva fino su all’alpe Agrosa ed anche Carlo Grossi che, non appena venne eletto in Consiglio Comunale, divenne il referente indiscusso di questo impegno, ritiene che «l’intera rete sentieristica sia mantenuta al meglio, collegando tutte le frazioni e tutti i punti di interesse».

C’è anche chi, seppur preferisce non esporsi pubblicamente, è dell’idea che bisognerebbe garantire ai volontari un congruo rimborso spese per la pulizia dei sentieri. Una cosa che forse contrasta con lo spirito del volontariato, ma che rende giustizia a chi, oltre alla mano d’opera, ci mette anche del proprio per il beneficio del bene pubblico.

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO