Ma, e prendere dipendenti?
«Abbiamo provato, ma è un costo troppo elevato e poi nessuno vuole impegnarsi ed io, ripeto, da solo è impossibile. E pensare che ci mancava poco ai cento anni di storia della nostra famiglia qui a Bognanco con l’attività commerciale, aperta da mio nonno».
Bognanco Fonti quindi si ritrova con il nuovo anno, senza bar e senza negozio. Una bella batosta per i bognanchesi, ma non solo, anche per tutti gli appassionati della valle che si ritrovano ad avere aperto solo la Locanda Rossi a San Lorenzo e l’albergo Da Cecilia a Graniga, oltre ovviamente ai vari rifugi in alta valle. Certo, d’estate ci sono altri locali disponibili, ma intanto, l’inizio del nuovo anno parte con una «grande tristezza». A dirlo è Elisa Contardi di Casteggio, che a Fonti ha comprato casa dove trascorre abitualmente le sue vacanze. «Comprendo la scelta commerciale di Simone – dice Contardi. Il negozio è stato sempre un punto di riferimento e con l’apertura del bar, si era creato un ottimo punto di aggregazione per la valle, soprattutto la mattina con le colazioni».
E’ un po’ il commento di tutti, anche fra i bognanchesi residenti, come ad esempio Dario Darioli di Graniga che aggiunge sconsolato:« Eh… Pensavo che il fondo l’avevamo già toccato ed invece…Spero solo che, vista la disponibilità del proprietario ad affittare i locali, qualche coppia di giovani possa fare la scelta di lasciare la città per venire in valle a vivere ed avviare una attività familiare». Chi invece abita vicino, come Monica Mancini, lo sconforto per la chiusura del bar e negozio, è ancora più pesante: «Sono molto, molto dispiaciuta, per me non è solo una attività commerciale; è “famiglia”».
Eh... sì, succede che nei piccoli paesi ci si senta tutti come una grande o piccola famiglia, ma oggi, le esigenze sono diverse rispetto al passato ed a volte si devono prendere decisioni drastiche per poter andare avanti. A Fonti poi, tutti quanti stanno aspettando altre decisioni, altrettanto drastiche ed importanti, che possano finalmente aprire un nuovo futuro delle acque minerali.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO