« Ho cercato di rialzarmi – ha proseguito nel racconto Dante – ma non riuscivo ad appoggiare la gamba destra, mentre l’altra, seppur sanguinava,  ho constatato che mi reggeva. La prima cosa che ho fatto è stata quella di recuperare la motosega per nasconderla sotto i tronchi di legna e poi mi sono costruito due stampelle, tagliando dei rami lì vicino. Sono riuscito a raggiungere la strada asfaltata, giù in basso,  strisciando sul terreno scosceso».

E poi?
« Arrivato sulla strada, pensavo proprio di incontrare qualcuno con la macchina ed invece non passava nessuno. E così, mi sono tirato in piedi da solo  e con i due rami, sotto le ascelle, ho raggiunto San Lorenzo. Sono salito in casa ed ho preso subito tre tachipirina. Poi, esausto, mi sono steso sul divano. Mi stavo addormentando quando ho sentito suonare il telefono; era la mia amica Alessandra. Le ho raccontato il fatto e lei si è offerta di portarmi  subito in ospedale, ma io non ho voluto. Le ho detto che era solo una botta e che all’indomani sarei stato meglio.  La mattina dopo però avevo un male cane e mi sono fatto portare al pronto soccorso. La gamba destra era rotta ed i medici hanno provveduto subito ad ingessarmela ed a medicare la sinistra. Lo stesso giorno, firmai per uscire dall’ospedale».
La vedo tranquillo e quindi le chiedo una curiosità: e la moto sega?
«Appena arrivato a casa, mi sono fatto aiutare da un amico a recuperarla nel bosco».
Tutto a posto allora?
«Sì, si , adesso sto bene e visto che vivo da solo, ho accettato di trascorrere qualche giorno di convalescenza qui a Bognanco Fonti, da amici».

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO