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Ritorna LA SCARGÀA di ALP
Il bestiame che d’estate sale in alta montagna, ha il proprio calendario ed i propri orari. Difficile mettere insieme un programma che faccia combaciare gli interessi turistici, agricoli, aziendali e sociali. Alla pro loco di Bognanco, va il merito indiscusso di essere riuscita, per il secondo anno consecutivo, nel difficile compito di organizzare, grazie alla collaborazione degli alpigiani, l’evento: “La Scargàa di Alp”, ovvero la discesa del bestiame che all’inizio della estate sale in alta valle.
LA FESTA
Domenica 7 settembre si potrà quindi accompagnare, per l’ultimo tratto, le vacche che da San Bernardo (1630 m.s.l.m.), scendono all’alpe Gomba (1250 m.s.l.m.) passando per il sentiero Stockalper. Il ritrovo è alle ore 10, alla Gallinera (1400 m.s.l.m.) dove arriverà la mandria e da qui si proseguirà in discesa tutti insieme per raggiungere l’area feste degli alpini all’Alpe Gomba dove saranno allestite bancarelle dei prodotti caseari e dell’artigianato locale. Il pranzo, a base di polenta e latte, polenta e “grascha” (panna dell’alpe) e polenta concia, verrà distribuito a mezzogiorno, al costo di soli 10 euro, in collaborazione con il gruppo alpini di Bognanco.
IL SIGNIFICATO DI SCARGÀA
“La Scargàa”, espressione dialettale bognanchese, significa: l’insieme dei procedimenti e degli atti che si compiono quando, a fine estate, si scarica l’alpe. Questo periodo, coincide, settimana più, settimana meno, con il mese di settembre, quando su, negli alti pascoli, inizia a far freddo, l’erba verde non c’è più e le sorgenti scarseggiano. Tutti segnali che hanno da sempre indotto gli alpigiani a scendere al piano. Oggi, con la tecnologia moderna, siamo tutti sempre collegati, ma un tempo, capitava che un alpigiano rimaneva isolato su all’alpe anche per diverse settimane e quindi, il suo ritorno in paese, a fine stagione, era sempre una grande festa. Fra i capi bestiame, oltre alle vacche, molte ornate a festa con ghirlande e grossi lucenti campanacci, c’erano anche i più silenziosi muli e asini, carichi di formaggi, burro e ricotta. Tutta merce che il casaro, fiero e orgoglioso, esponeva e vendeva al pubblico.
CURIOSITÀ
Succedeva anche che, siccome molti davano le loro vacche agli alpigiani per l’inalpamento, con la Scargàa di settembre, le bestie, venivano restituite ai legittimi proprietari, dietro un congruo compenso, spesso definito dopo serrate trattative che tiravano in ballo diversi aspetti, tipo: le condizioni fisiche della bestia riconsegnata, la quantità dei prodotti ricavati su all’alpe e l’andamento della stagione in generale. In ogni modo, il compenso, veniva quasi sempre definito e pagato non con denaro, ma semplicemente barattando con prodotti ricavati all’alpe.
DA NON PERDERE
Domenica 7 settembre, all’Alpe Gomba, sarà quindi una bella occasione per gustare i sapori di montagna e rivivere l’atmosfera dell’antico mestiere dei casari bognanchesi.
Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

