Chi avrebbe dovuto istruire meglio?

«Non so chi di preciso, ma ci sarà qualcuno che avrà firmato qualcosa per consentire il ritorno del lupo sulle nostre montagne? Ci sarà pur un responsabile… eppoi, io non conosco nessuno che, dopo aver subito un danno da un attacco del lupo, abbia ricevuto un rimborso».

Lei ha già subito danni dai lupi?

«Sì, a febbraio di quest’anno, mi hanno ucciso un asinello nato da pochi giorni e non sulle montagne; a Vagna, appena sopra Domodossola».

E sa di altri episodi?

«In alta valle, ci sono due-tremila pecore divise a gruppi, con tanto di pastori, recinti e cani di guardiania eppure, tutti i giorni si verificano attacchi ed ormai più nessuno fa denuncia; tempo perso».

Abbiamo saputo che la settimana scorsa, all’Alpe Arza, due lupi hanno ucciso una capra che era rimasta fuori dalla stalla, in un luogo dove ci sono baite che, in questo fine estate, sono ancora abitate… e c’è anche un rifugio alpino con presenza di turisti e bambini… c’è da preoccuparsi?

«Io non tengo più capre, proprio a causa dei lupi. Questa bestia era di Jodi Maccagno e l’attacco è avvenuto alle 19:30. Se va avanti così, per noi, sarà sicuramente un problema».

Abbiamo contattato quindi anche Jodi Maccagno per avere maggiori dettagli sul fatto che lo riguarda e questo è un riassunto del suo pensiero: «Sì, è vero, due lupi hanno ucciso una mia capra, ma i lupi fanno i lupi. Siamo noi che dobbiamo agire di conseguenza e quella sera, ho sbagliato io a lasciare fuori dalla stalla la capra. La colpa è solo mia e non voglio ingigantire l’accaduto. L’unica cosa che mi sento di dire è che gli organi di competenza, devono provvedere al censimento di questi predatori e nel caso, ridurne il numero, contenerli. E poi, per conto mio, c’è un altro grave problema; troppo spesso si vedono in giro cani liberi di girovagare ovunque, mentre dovrebbero essere tenuti, dai loro padroni, legati sempre al guinzaglio».

Due imprenditori, due allevatori di bestiame, con due pensieri diversi per un unico assodato problema; i lupi (e probabilmente non solo quelli) stanno spadroneggiando sempre più sulle nostre montagne. Sarebbe opportuno fare qualcosa.

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO