Dopo un periodo complesso per le acque minerali di Bognanco, il 2020 dovrebbe essere l’anno della svolta.

Da una prima occhiata ai magazzini dello stabilimento, si vede che le pesanti casse con le 12 bottiglie di vetro a rendere, stanno piano piano diminuendo.

Abbiamo chiesto quindi al proprietario delle acque minerali, di spiegarci bene come stanno le cose.

«Abbiamo messo in atto un importante piano aziendale –dice Haralabos Melenos - che prevede un concreto ed etico sviluppo sostenibile».

Ci spieghi meglio.

«Il processo di lavaggio e igienizzazione delle bottiglie rese, prevede un bagno caustico che necessita un successivo trattamento di depurazione. Questo processo, assieme ad un elevato consumo di energia elettrica e all’impiego di una caldaia a combustibile fossile, causano un impatto ambientale non indifferente, sostituibile con l’avvalersi di una sciacquatrice efficace tuttavia solamente per le bottiglie mono uso. La nostra società, ha così deciso di modificare l’attività di vendita, sostituendo il vetro a rendere con quello a perdere, acquistabile nel nostro nuovo punto vendita di Villadossola».

E le bottiglie di plastica?

«Continueremo ad utilizzarle, convinti che il problema di base non sia l’utilizzo della plastica, quanto il suo successivo riciclo. Abbiamo deciso di offrire per ogni bottiglia in PET BOGNANCO che ci verrà riconsegnata, uno sconto pari a 5 centesimi su ogni acquisto».

E funziona?

«E’ un piccolo segnale, ma sembra di sì. Qualcosa sta cambiando; anche negli altri paesi europei. In Germania ad esempio, per ogni bottiglia di plastica, si paga una piccola cauzione che viene restituita alla consegna del vuoto. E’ un sistema che funziona ed è un meccanismo naturale, allo stesso modo di come oggi ognuno riporta, con altrettanta naturalezza, il carrello del supermercato al suo posto».

 

Il mondo sta cambiando e non solo per il clima.

Una volta, si chiedeva al ristorante: “vino rosso”… oppure “vino bianco”… senza specificare altro. Oggi, dopo aver dato un occhiata alla carta, si chiede: “mi porti una bottiglia di Barbera per favore… oppure una bottiglia di Arneis… fresco “.

La maggior parte delle persone chiede un vino ben preciso. E così dovrebbe essere anche per l’acqua. Non la si può dividere solo in: frizzante o naturale. Si arriverà quindi a chiedere esattamente l’acqua che vogliamo bere… e senza sognare troppo in alto, al cameriere arriveremo a dire: “Mi porti una bottiglia di Ausonia per favore…”.

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

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