I vecchi, lo avevano detto; “Ul dì da Santa Bibiana (2 dicembre ndr) quaranta dì e ‘na smana” (il giorno di Santa Bibiana, quaranta giorni e una settimana…). Me lo ero segnato; il 2 dicembre, dalle nostre parti c’era una temperatura sopra lo zero, cielo velato, leggero vento e tempo asciutto ed i quaranta giorni più una settimana scadranno fra poco. Quindi, secondo i pronostici dei nostri vecchi, nessuna seria precipitazione per ancora qualche giorno e poi?

Poi staremo a vedere perché mezzo mondo vorrebbe che continuasse così; senza neve e fra questi troviamo gli anziani che hanno difficoltà a camminare. Gli autisti che, con le strade senza neve, per loro è più semplice e meno pericoloso andare in giro… Anche le ditte che si sono aggiudicate gli appalti sgombero neve fa comodo questa situazione. L’altra metà invece la chiede, la implora e qui ci sono coloro che praticano lo sci in generale o che piace frequentare luoghi innevati. Anche le aziende che gestiscono o sono proprietarie di impianti invernali chiedono la neve; commercianti, albergatori, ristoratori, rifugisti… Ecco, in valle Bognanco, albergatori e rifugisti, aspettano la neve, ma anche i proprietari delle seconde case; quelli che amano andare con le ciaspole, con gli sci di alpinismo. Insomma, in valle, sono molti di più quelli che vogliono la neve rispetto a quelli contro. Al rifugio San Bernardo ad esempio, non solo aspettano la neve; la implorano. L’intero staff è pronto per dare tutti i servizi legati al mondo innevato e sono impazienti di dimostrare quanto sono bravi.

Anche la pista di fondo è lì, pronta, ma inutilizzabile senza la materia prima.

Gatto delle nevi, noleggio ciaspole, moto slitte, esperienza, tutto è pronto e disponibile, ma è lì fermo su terreno marrone anziché bianco. Anche gli altri due rifugi aperti, ubicati più in alto; Il Dosso e Gattascosa, sono ansiosi di vedere nevicare. Sopra ai due mila metri la neve non manca e per arrivare ai rifugi non servono ciaspole o sci con le pelli di foca. Si cammina con scarponcini, senza troppi problemi. Basta un po’ di attenzione a non scivolare sui tratti ghiacciati.

Una cosa però dicono i gestori dei rifugi in alta valle che non manca, anche in caso di poca neve come quest’anno; è la buona cucina. Selvaggina, polenta, formaggi locali… un carosello di sapori e profumi di montagna che si possono gustare anche senza ciaspole e senza sci.

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

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