Verifiche neveQuello che è successo all’hotel Rigopiano sulle montagne del Gran Sasso, può verificarsi anche dalle nostre parti?

“Non mi sembra che in Ossola ci siano situazioni analoghe, ma la cosa più importante è seguire attentamente  i bollettini meteo e l’allerta valanghe”.

A rispondere non è una persona qualsiasi; abbiamo  chiesto un parere a Felice Darioli, per anni capo del Soccorso Alpino della Decima Delegazione e uno dei massimi esperti nivologici del Piemonte.

“Da noi non ci sono strutture ricettive a rischio, ma ci sono rifugi che d’inverno restano chiusi perché  non ci si può arrivare in sicurezza e le valanghe cadono lungo il sentiero di avvicinamento”.

Qualche esempio?

Verifiche neve

“Il rifugio Città di Busto in Alta Valle Formazza tanto per fare un esempio e poi,  all’alpe Veglia, è tutto chiuso in inverno, perché è pericoloso arrivarci e così anche  il rifugio Zamboni sopra Macugnaga. La valle Strona, chiude addirittura la strada a Forno per il problema  valanghe. Io penso che l’hotel Rigopiano doveva restare chiuso in inverno e poi, con la comunicazione data di forti precipitazioni  e grado pericolo valanghe 4, dovevano far andare via tutti quanti  per tempo”.

Cosa significa grado pericolo valanghe 4?

“Che la neve può scivolare su ogni pendio con pendenza superiore a 30 gradi e che è meglio stare a casa”.

Quanti  gradi di pericolo ci sono?

“Da 1 a 5 e il grado di pericolo cinque significa che le valanghe possono raggiungere il fondo valle ed in certi casi è meglio chiudere anche le strade, perché il  pericolo è reale e molto diffuso”.

Come si fa a stabilire i gradi di pericolo?

“ Tramite le stazioni automatizzate di rilevamento e gli osservatori nivologici dell'ARPA e AINEVA che fanno le verifiche con  sonde penetrometriche, rilevando la temperatura della neve e la coesione nei vari strati, scavando  buche profonde  fino al terreno”.

Le strutture dell’alta valle Bognanco sono sicure?

Verifiche neve“Il rifugio Alpe Laghetto d’inverno è chiuso proprio perché è pericoloso arrivarci, mentre  i due rifugi, Il Dosso e Gattascosa, sono al sicuro e non presentano pericoli particolari, nemmeno lungo i loro sentieri di avvicinamento. Ancor di più posso dire che tutta la zona di San Bernardo è sicura.  L’importante è stare lontani  dai canaloni e gestire bene la prevenzione. Quando c’è uno strato molto alto di neve fresca, è meglio stare fermi e aspettare che la neve si assesti. I gestori dei rifugi, devono  consigliare i movimenti  dei loro ospiti  e prevenire quanto più possibile  le condizioni di pericolo. Se durante il soggiorno in un rifugio  si verificano forti nevicate e la struttura è situata in un posto sicuro, meglio restare dentro  e aspettare le condizioni ottimali per il volo degli elicotteri e l’arrivo dei soccorritori. Nel caso invece di abbondanti nevicate prima dell’arrivo degli ospiti, è meglio consigliare loro di lasciar perdere e aspettare che la coltre nevosa si assesti”.

Ma è vero che una valanga può cadere anche dove non è mai caduta?

“Eh sì. Ci sono troppe variabili, anche il vento può trasformare, con i suoi accumuli, un pendio leggero in una trappola mortale e avevano ragione i nostri vecchi nel dire che le valanghe cadono là dove sono sempre cadute,  dove non sono mai cadute e dove non cadranno mai”.

 

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

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