BOGNANCO

La ventisettesima sci alpinistica dell’Alta Valle Bognanco, si farà domenica 21 febbraio 2010. Saranno novanta le persone impegnate nell’organizzazione e sono attesi almeno  140 atleti, provenienti da tutto il nord d’Italia.
Presente alla conferenza stampa anche Guidina Dal Sasso, ieri atleta ad altissimo livello, così come è stata presentata dal presidente dello sci club Bognanco, Franco Charbonnier ed oggi assessore provinciale allo sport e turismo, la quale, ha puntualizzato che queste competizioni, quando sono ben organizzate ed il Tour del Monscera lo è sotto ogni aspetto, “Non promuovono solo lo sport, servono anche da volano per il turismo.”

Un percorso molto tecnico ed esposto in ambienti difficili, adatto solo per concorrenti preparati atleticamente, con un dislivello complessivo di circa 1600 metri per la categoria senior/master e 1100 metri per categoria junior/cadetti. Partenza alle 8,30 da San Bernardo (1628 m s.l.m.) e prima salita sino oltre il terzo lago di Paioni, sulla cresta della cima Dosso ad oltre 2400 metri s.l.m.. Discesa all’Alpe Paioni e nuova salita verso il lago di Agro ed oltre, su per un'altra cresta, senza sci, con ramponi e vie attrezzate per poi riprendere gli sci e scendere all’Alpe Monscera (2000 m. s.l.m.) e salire ancora sino alle pendici del Pizzo Pioltone a 2245 metri s.l.m. e finalmente scendere al punto di partenza, passando per l’Alpe Arza.

“Per organizzare questo tipo di gare – ha spiegato Alessandro Parravicini, delegato tecnico F.I.S.I. e membro dello sci club Bognanco – servono lunghi preparativi che durano mesi, ma non solo; se nelle 24 ore precedenti la gara, dovesse nevicare, occorre garantire, in ogni modo, il percorso sotto l’aspetto della sicurezza e per questo abbiamo bisogno i settori civili e militari del soccorso alpino, oltre che le decine e decine di volontari. Abbiamo tutte le carte in regola – ha proseguito Parravicini – per ospitare a breve la Coppa Italia della specialità; l’unica cosa che ci fa tentennare è il costo di un evento simile, in quanto, abbiamo poche risorse. Per questo, da sempre, chiediamo aiuto alle istituzioni ed alle amministrazioni pubbliche.” Lo sguardo di tutti, automaticamente si è spostato sull’Assessore provinciale presente, Guidina Dal Sasso la quale ha detto: “ Purtroppo i nostri fondi a disposizione, non sono paragonabili a quelli delle regioni autonome.”

E qui, dovrebbero entrare in ballo i politici ed i nostri parlamentari a Roma, per spiegarci cosa manca alla provincia del Verbano Cusio Ossola, ma in particolare all’ Ossola per essere un territorio autonomo, visto che è incuneata in mezzo alle montagne, circondata dalla Svizzera e lontanissima da Torino. In tutti i sensi.

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

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