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BOGNANCO

 

 stufa thCon l’arrivo dei primi freddi, si vedono fumare i comignoli sui tetti delle case. E’ la legna che brucia nelle stufe dei bognanchesi.
La valle Bognanco è l’unica valle dell’Ossola a non avere la rete del gas metano e così, quasi tutti si riscaldano con altre fonti, ma nella maggior parte: a legna.

« Non c’è paragone – dice Roberto Pontiroli – il caldo della legna è un'altra cosa e poi a  me piace andare nel bosco a far legna. Solitamente ci aiutiamo in tre o quattro persone e poi dividiamo».

Ma è conveniente riscaldarsi bruciando legna?

 

«Sì, sicuramente, anche se – conclude Roberto – facendo bene i conti del tempo che ci si impiega, della miscela che consumi, della attrezzatura che devi avere, dei trasporti, ecc… il risparmio non è poi così grande».

Anche la famiglia di Stefano Mella e Cristina a Bognanco Fonti, utilizza uno splendido camino in casa per riscaldarsi. «Anche se dovessimo comprarla – dice Stefano – sarebbe comunque conveniente. Ne consumiamo circa 50 quintali ogni
anno e sentendo in giro i prezzi della legna tagliata, spenderemmo non più di settecento euro all’anno. Anche i miei genitori – conclude Stefano – sono sempre andati a legna, ma adesso, per comodità hanno deciso di installare una stufa a pellet».

Alla Pianezza invece, Giuseppe Darioli e Mariangela Baiettini continuano a riscaldarsi con la legna. «Finché ce la facciamo – dice Giuseppe – andiamo nel bosco a prenderla». «Ne bruciamo tanta – interrompe la moglie  Mariangela – e ne comperiamo anche. Abbiamo una termocucina che usiamo per cucinare, per avere l’acqua calda e per riscaldare tutta la casa».

Quanta legna consumate?

«Nei mesi più freddi anche 70 kg ogni giorno».

A Boco, Clemente Scrimaglia e Silvia, anche loro vanno a legna.

«Sì – dice Clemente – dal mese di ottobre fino ad aprile ci riscaldiamo bruciando legna nel camino».

Ma com’è  la storia che la legna scalda sei volte?

Ride Clemente e non sa - a ragione - se prendere la domanda seriamente.

«Bhé… se si riferisce al fatto che con la legna ci si riscalda la prima volta quando la tagli nel bosco, una seconda quando viene sezionata, poi ancora una volta quando la si porta a casa, una quarta quando la si taglia a pezzetti per la stufa, una quinta quando la si accatasta e l’ultima: la sesta, quando finalmente brucia dentro il camino. Allora sì, scalda sei volte».

Adesso parliamo seriamente. Ma è vero che si tagliano gli alberi nel bosco in periodi ben precisi?

«Sì, certo e questo dovrebbe già essere il periodo buono, ma bisogna fare attenzione alla luna».

Alla luna?

«Eh sì. Quando la luna è crescente si taglia l’albero per bruciare e quando la luna è calante, per legna da opera».

Ma non sono tutte baggianate?

«No…no… lo dicevano anche i nostri vecchi ed è stato provato più volte; un pezzo di legna tagliato in luna sbagliata, non brucia bene, carbonizza, diventa nero e non riscalda».

 

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Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO

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