BOGNANCO

Pecore, vacche, asini e qualche cavallo, ordinati magistralmente in strada dai cani, che scendevano dai pascoli dell’alta valle per rientrare verso il piano.
Davanti al gregge il pik up con dietro agganciata la roulotte. Alla guida Luigi Strola, 55 anni, proprietario di tutto il bestiame. Non può fermarsi poiché le numerose pecore che lo seguono a pochi metri, lo supererebbero. Mi avvicino a piedi quindi e lo saluto. Gli chiedo quante bestie sono.
«Settecento pecore, quaranta vacche e venti asini».
Caspita, già finita la risposta.

Come è andata la stagione?
«Tutto sommato direi bene». Il pastore, capisce di essere stato troppo stringato anche con questa risposta e quindi da solo prosegue.
«Purtroppo siamo rimasti in pochi a frequentare gli alpeggi e se manca la presenza dell’uomo sulle montagne, è finita».

E all’Alpe Dorca (1874 m. s.l.m.) e dintorni, dove questa estate si è fermato Luigi Strola, sono molti gli interventi fatti di pulizia e riordino.
In autunno il bestiame scende dalle montagne, si spinge fino alle pianure del novarese, ci passa l’inverno e poi risale e con l’inizio dell’estate, ritorna in alta valle. Così ogni anno. Uomini ed animali insieme, al ritmo della natura.

Giancarlo Castellano, collaboratore di ECO RISVEGLIO